un sito a tutela di giornalisti e persone minacciate dalla mafia….
sostienilo!
un sito a tutela di giornalisti e persone minacciate dalla mafia….
sostienilo!
“La politica non può usare la paura dell’altro per coprire le disuguaglianze, deve abbandonare la facile strada del consenso per imboccare quella della giustizia sociale e della verità e trasformare paura in speranza”.
Servizio e non servilismo nei confronti delle istituzioni. É chiaro Luigi Ciotti nel sottolineare il ruolo di associazioni e gruppi all’interno della società. Interviene al termine del convegno Iris, e analizza l’etica e la responsabilità della politica dei conflitti nella gestione dei fenomeni complessi. Cita Piero Calamandrei, padre costituente, per cercare di spiegare il rapporto tra politica e cittadini: “La democrazia è fiducia del popolo nelle sue leggi, sue perché come scaturite dalla sua coscienza e non cadute dall’alto”. Esempio di democrazia applicata è dato dall’esperienza dell’articolo 18 del testo unico sull’immigrazione. In quell’occasione, istituzioni e gruppi hanno tradotto in prassi una modalità d’intervento che è andata veramente in contro alle persone. “Uno sforzo che ha creato quel numero verde che ha permesso a più di novemila persone vittime di tratta di ritrovare la vita”
“Chi legifera non può essere distante dalla realtà, non può aver paura di chi non conosce e non vuole conoscere – spiega don Ciotti – a noi la strada ha insegnato a conoscere le persone e poi affrontare i problemi, non il contrario”.
La tratta e la prostituzione nascono da povertà e disuguaglianza, spesso non lo si vuole vedere. Come non si analizza ciò che scaturisce dallo sfruttamento di queste donne: “E’ il secondo introito dopo il narcotraffico per la criminalità organizzata” afferma il presidente del Gruppo Abele.
L’ascolto, come mezzo per affrontare i problemi. Ascolto che permette di mettere al centro la persona, i diritti, i doveri. E se una società non tutela i diritti è per Luigi Ciotti “una società che ha abdicato al suo ruolo educativo”. Don Ciotti insiste sul ruolo della classe dirigente: “La politica non può usare la paura dell’altro per coprire le disuguaglianze, deve abbandonare la facile strada del consenso per imboccare quella della giustizia sociale e della verità e trasformare paura in speranza”. E infine conclude: “L’etica è la corresponsabilità degli uni verso gli altri”.